Arazzo "Scena romantica"

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Arazzo Manifattura Bruxelles, XVII sec.
La figura molto importante in questo arazzo è il satiro. È una divinità minore che personifica la fertilità e della forza vitale della natura. Nel mondo letterario greco-romano, è una figura mitologica immaginata e rappresentata come un essere che, al corpo e alle membra umane, unisce elementi animaleschi quali orecchie, coda, zampe e talvolta brevi corna caprine; inteso come la personificazione della vita della natura, vive nei boschi o comunque in ambienti naturali selvaggi ed è caratterizzato da sensualità, aggressività e lascivia.
Nel XV secolo, con la guerra dei Cento Anni (1337- 1453), gli arazzieri, cacciati dagli inglesi, si rifugiano dapprima nelle città del nord Lille, Arras (da cui nome deriva la parola “arazzo”) e Valenciennes, poi nelle Fiandre dove creano il più importante centro di produzione degli arazzi.
Le materie prime impiegate nella tessitura sono la lana filata ad Arras (“fin fil d’Arras”), importata dall’Inghilterra, la seta d’Italia, i fili d’argento e d’oro di Cipro.
Nella seconda metà XV secolo sorgono nuove manifatture a Bruges, Oudeenarde, Anversa e Bruxelles.

290 x h 300 cm